Ed ecco una citazione da un adorabile librettino di Varlam Šalamov, edito da Ibis (Como – Pavia) nel 1994, nella collana Minimalia, tradotto da A. Pasquinelli (vedo che è stato riedito nel 2012). I libri della mia vita. L’autore dei terribili e bellissimi Racconti di Kolyma dice qui del suo rapporto ai libri, un rapporto vitale. C’è più sapienza e più dolore in queste poche pagine che in tutta la letteratura e in tutta la testimonianza sui lager tedeschi e sovietici che è stata scritta nel Novecento.
Ho sempre comperato dei libri, un poco alla volta, non fosse che uno ogni mese, ogni due mesi. Quando mi sono sposato, pensavo che sarei stato in grado di raccoglierne per me, da poter annotare, piegarne le pagine, stropicciare e sciupare, lisciarne le rilegature, cogliendo quel fruscio più grato dello stormire delle foglie nel bosco, quello delle pagine di un libro. Pian piano…
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