Di gialli e noir sono un lettore saltuario, e non particolarmente appassionato, ma questo romanzo di Harald Gilbers Berlino 1944 (2013, trad. it. di G. Giri, Emons 2016), primo di una trilogia, mi è piaciuto molto. Il titolo originale è Germania, il nome che avrebbe dovuto assumere la Berlino monumentale centro del Reich millenario sognato da Hitler. La storia è quella di una complessa indagine su un serial killer, con molti attori, in cui sono coinvolti in prima istanza un ex commissario della polizia criminale, l’ebreo Oppenheimer, e un capitano del servizio di sicurezza delle SS, l’ambizioso Vogler. Sospeso dal servizio, costretto a portare la stella gialla, Oppenheimer è ancora vivo solo perché è sposato con un’ariana, ma deve abitare in una Judenhaus, dalla quale ogni tanto qualche inquilino parte per destinazione ignota, dalla quale non è previsto alcun ritorno. ( È anche un consumatore di Pervitin una metanfetamina che circola nella Germania in guerra.) L’indagine si svolge tra maggio e giugno. Siamo in un momento particolarmente drammatico per la Germania, devastata da pesantissimi bombardamenti alleati, mentre la situazione sta per precipitare anche sul fronte occidentale. Perché mai le SS intendono servirsi di un ex poliziotto ebreo per una indagine su crimini sessuali perpetrati contro alcune donne, certo odiosi, anzi mostruosi, e tuttavia commessi in un contesto in cui i pretoriani di Hitler sembrerebbero dover avere altre preoccupazioni? La questione si complica molto con l’emergere di altri agonisti: i servizi segreti dell’esercito, il controspionaggio dell’ammiraglio Canaris, e sullo sfondo la Gestapo. Nella storia ha una parte anche il ministro della propaganda Goebbels.
Gilbers trascina il lettore dentro una Berlino allucinata e fantasmatica, nella quale anche nelle file del partito nazionalsocialista si agitano personaggi che perseguono fini contrastanti, e dove la disumanizzazione assume forme sempre nuove. Sembra che vi sia una lotta tra nazisti: perché lo stesso Goebbels ordina di proteggere la vita di Oppenheimer, mentre altri uomini del regime vogliono liquidarlo? Trattandosi di una trilogia, la fine di questo noir straordinario è provvisoria, con la vita di Oppenheimer e di sua moglie sospesa su un baratro, mentre il cielo notturno di Berlino avvampa.
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