Pedofilia cattolica

122843592-efe97449-5357-4350-b356-6863873f0c08Non so come i giornalisti siano arrivati a quel vecchio prete di Trento, don Gino Flaim, che si esprime in modo confuso e forse non è più tanto lucido. Non lo so, ma penso che in questi giorni i media siano scatenati alla ricerca di scandali interni alla Chiesa, e soprattutto di preti che rilascino dichiarazioni sulle quali si possa sollevare una canea. Dal canto mio, sono estremamente critico nei confronti dell’organizzazione della Chiesa Cattolica, della formazione nei seminari, della visione cattolica della sessualità, del celibato imposto, ecc., e so bene che anche in Italia ci sono preti pedofili (e pedofili-omosessuali, in verità, perché le loro prede sono sempre bambini e non bambine: ma su questo non ho letto alcun ragionamento). Tuttavia, il linciaggio non mi piace, soprattutto se legato ad espressione di idee, nel caso di don Flaim anche confuse. Perché è ben vero che il prete sembra dire che comprende la pedofilia, ma se la comprendesse nel senso di giustificarla non direbbe «Sono pienamente d’accordo con quanto ha detto Papa Francesco, sulla sua condanna verso certi atti». E nemmeno  «Dico che qualche prete pedofilo ci può essere, non mi meraviglio. Ma non li giustifico. La pedofilia è una malattia. La Chiesa deve aiutare questi peccatori, occorre misericordia». Dunque, forse intendeva dire che comprende come possa accadere che, di fronte al bisogno di affetto espresso da certi bambini,  qualche educatore possa essere indotto in tentazione. È evidente l’attribuzione all’atteggiamento del bambino di una sorta di provocazione erotica. Ma questo è un gravissimo errore: il bambino che a casa non riceve affetto lo può sicuramente ricercare altrove, ma si tratta di affetto paterno e materno, non di affetto erotico. Un bambino necessita di figure paterne o materne, o anche fraterne, non di figure erotiche. In ogni caso, le parole del prete sono confuse e contraddittorie, ma non mi pare che si debbano interpretare come una volontaria giustificazione o legittimazione della pedofilia. Ma ancor più significativo della confusione mentale di un anziano sacerdote è il fatto che anche questo caso dimostra l’estremo bisogno che la nostra società ha di capri espiatori. Quel prete non è un pedofilo, ma il fatto che dalla sua bocca non sia uscita una pura e semplice condanna dei preti pedofili, questo è stato sufficiente per farne un oggetto di lapidazione. Nell’attuale eclissi delle perversioni, per cui nella società occidentale tutti i comportamenti, o quasi tutti, vengono tollerati e legittimati (purché non danneggino altri), la pedofilia rimane per la stragrande maggioranza delle persone un abominio assoluto, imperdonabile, inemendabile, mostruoso, e l’accusa di pedofilia è l’unica che possa marchiare un essere umano facendone un reietto. Per questo, quello della pedofilia è un terreno estremamente scabroso, sul quale bisognerebbe muoversi con una cautela ed un discernimento che oggi mancano. E mancano, ahimè, anche nella Chiesa Cattolica, nella quale la cautela in questa materia ha storicamente assunto un profilo patologico. Da un lato pedofilia e omosessualità diffuse al suo interno, dall’altra la questione femminile in una istituzione androcratica: la concezione e il governo della sessualità e dei rapporti tra i due generi pone una questione urgentissima. E dubito fortemente che l’attuale Sinodo sulla Famiglia possa apportare cambiamenti radicali.

Un pensiero su “Pedofilia cattolica

  1. Le alte e medie gerarchie della Chiesa Cattolica – o anzi, per essere precisi – dell’Impero Vaticano, sono credo, quanto di più putrescente v’è nel pianeta. Ovviamente, se per Chiesa si intende il Corpo Mistico di Cristo e la Comunione del Santi, quanto precede cessa di aver senso. Proprio seguendo l’”amicus Plato”, occorre prendere atto che, partendo dalla formazione, i seminari sono da sempre stati scuole di pederastia. Perché maschi, prevalentemente, e non femmine le vittime, si chiede Fabio Brotto. Mi pare una domanda ingenua, a meno che l’ingenuità non sia voluta. La pedofilia al maschile è il compimento dell’atto perversorio: assomma omosessualità e pedofilia; nulla di più perfetto per rendere ragione del “corruptio optimi, pessima”, ove l’ottimo è la sacralità della dignità sacerdotale.
    Posto ciò, a parte questioni aneddotiche e altro, è davvero impossibile che i facitori di ponti ignorino quanto esposto nelle brevi righe sovrastanti. Certo che no! Sono tutti fumatori, del fumo del signore dal piede caprino.

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