Nel poemetto del persiano Quminardi (X secolo) La nobile arte del buon leggere ho trovato questi versi:
«Come in una foresta tu ti addentri,
seguendo la tua strada di parole.
Dove vada non sai, ma la tua anima
gode di un Compagno inaspettato.
Non solo il Corano Lui dettò
ma si compiace dei libri degli uomini.
Il più grande Lettore è Lui che vede
le miriadi dei libri giammai scritti.
E tu disprezza i demoni ignoranti
e unisciti al riso dell’Eterno!»
