Altre notti di Muhammad al-Busati (Layàl ukhra, 2000, trad. it. di P. Zanelli, Jouvence 2003) è un romanzo che all’inizio ti lascia perplesso per due fondamentali motivi: in primo luogo perché, ambientato al tempo di Anwar al-Sadàt, non sembra cogliere affatto il problema islamico che cova nelle viscere dell’Egitto; in secondo luogo, avendo come protagonista una giovane donna intellettuale, non ne mostra alcuna modificazione nel corso della storia, che la vede sempre uguale, nella sostanza e nella visione del mondo, dall’inizio alla fine.
Cominciamo da questo punto. Che i personaggi di romanzo debbano modificarsi, svilupparsi nel corso della storia narrata è una convenzione narrativa. Vi sono storie in cui i personaggi propriamente non si sviluppano se non alla superficie, o per nulla, per le più varie ragioni. E vi sono storie in cui i personaggi non mutano per scelta dell’autore. Del resto, questo di al-Busati è un romanzo…
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