Il generale dell’armata morta di Ismail Kadaré (Le général de l’armée morte, 1970, trad. it. di A. Donaudy, Corbaccio, Milano 2004). Bisognerebbe coniare la categoria di romanzo di esumazione, per poter collocare questo romanzo di Kadaré in un sottogenere adeguato.
La storia narrata è quella di un generale italiano, che in compagnia di un prete che ben conosce gli Albanesi e i loro costumi (e che di cristiano sembra avere ben poco, e pare un semplice funzionario), a vent’anni dalla fine dell’ultima guerra trascorre molti difficili mesi nel paese delle aquile, per recuperare e poi riportare in Italia i corpi di migliaia di caduti. Non è un compito facile, e la popolazione non è amichevole. La storia è quanto mai desolata e lascia nel lettore un profondo senso di vuoto e di estraneità. Il personaggio del generale non è simpatico, è un uomo rigido e ligio al…
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