Micronote 6

1. La libertà conduce in spazi ampi, che sovente sono anche desolati.
2. Siamo una civiltà in cui si guarda se stessi dall’esterno.
 3. Per la Sinistra italiana si pone anche il problema della sua anima radical-borghese. Troppe anime fanno morire, come nessuna anima.
4. Il capitalismo ha i secoli contati, disse quello.
5. Tutti in pensione a 67 anni. Peccato che le aziende ti mandino via prima.
6. Fare futuro, Fare Italia, Italia futura: certo che le fondazioni politiche mostrano una bella fantasia, fin dai nomi che si danno!
7. Mostruosa frammentazione del panorama politico italiano. Vedo nero.
8. Se fossi uno straniero penserei che degli Italiani con ci si può fidare. Essendo italiano, anch’io lo penso.
9. Al “bisogno religioso” si risponde con l’offerta di un wellness religioso, secondo lo spirito dell’epoca.
10. Il partito più potente in Italia è il Partito Dei Lavitola (PDL).
11. “Mai più”: il cugino sentimentale del nulla.
12. “Cene eleganti”. Chissà cosa sono, che differenza c’è dalle cene normali.
13. Le tre i: Ignoranza, Invidia, Inettitudine. Hanno preso il potere su di noi.
14. Troppe immagini, dappertutto. Troppi idoli. Siamo dominati dai Baalim.
15. Tagliare e crescere? Chi compra cosa?
16. L’implosione della famiglia, iniziata in Europa forse con le “Affinità elettive” di Goethe, sembra non aver mai fine.
17. Uno Stato non è e non sarà mai un’impresa.
18. Pagelle solo online. L’ennesima coglioneria.
19. Nell’Università italica non dominano certo le consorterie e i rapporti clientelari, ma il puro e limpido amore del sapere, e in essa se vali e solo se vali nella carriera avanzi.
20. Urge un’analisi antropologica delle donne del black bloc.
21. Finirà che gli intellettuali controcorrente e chi vuole apparire tale (sottospecie abbondante tra i blogger) diranno di amare i black bloc, perché in fondo quella è gente sincera, che si sottrae all’ipocrisia dominante. In questo atteggiamento scorgo qualcosa del volontarismo e dell’idealismo fascista.
22. L’immagine nel mondo contemporaneo è insieme un’arma e una merce: per questo nelle nostrane manifestazioni con scontri di piazza i telefonini e le videocamere sono più numerosi dei manganelli e delle spranghe.
23. Chi in Italia sogna piazze Tahrir sappia che esse producono sempre governi militari, o peggio, e sicuramente molti morti.
24. Decidersi: o allegri o indignati. Mi dà il voltastomaco sentire in TV che il corteo degli indignati era allegro. Ma qui tertium datur: agenti provocatori.
25. Il Parlamento italiano parmi un teatro, ove tutti son recitanti, e anche i meno bravi attori ricevono buona remunerazione.
26. Sempre sospesi tra dramma e farsa: siamo italiani… melodramma e opera buffa.
27. La natura del potere (anche quello del governo democratico) da un lato, e l’ideologia della sostanziale uguaglianza basata sullo scambio, dall’altro, fanno sì che tutti i governanti occidentali non possano non essere doppi.
28. Tra volontà e velleità il confine c’è, ma per molti è spesso difficile scorgerlo. Soprattutto se si tratta di volontà e velleità collettive.

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