Molti ritengono che gli umani si differenzino dagli animali anche per il fatto che essi uccidono al di là delle necessità di sopravvivenza, intese strettamente come bisogno di cibo. Insomma, gli animali ucciderebbero solo per fame, mentre gli umani anche per molte altre ragioni. E soprattutto gli animali non ucciderebbero mai quelli della propria specie. Non è così. Spesso l’uccisione è determinata da competizione intraspecifica, in genere legata alla riproduzione. E’ il caso dei leoni. In natura il leone ha come nemico principale l’altro leone, e quando uno o più leoni maschi spodestano i sovrani di un branco, per prima cosa ammazzano tutti i cuccioli, affinché le leonesse vadano in calore e si accoppino con loro e generino i loro figli.
Fabio, non c’ è gran differenza tra uccidere per fame o per ragioni legate alla competizione riproduttiva! Sempre di messaggi biologici, si tratta, alla resa dei conti, nel caso di animali. Ma l’ uomo uccide i suoi simili per odio, per gelosia, per sete di potere, per follia, per denaro, per brama d’ onnipotenza, ed uccide gli altri animali non soltanto per nutrirsene, ma anche per ragioni culturali, ossia prettamente umane.
Infatti io qui non sostengo che uomini e animali uccidano per le stesse ragioni. Critico ivece coloro che semplicisticamente ritengono 1) che gli animali uccidano solo per fame; 2) che non uccidano i propri simili. Che tra l’umano e l’animale si ponga la differenza natura/cultura (anch’essa un portato della cultura) è una mia radicata convinzione.
sicuramente gli animali non uccidono per gelosia o per vendetta.
ho visto il filmato, alquanto crudele, certo…eppure anche tra i gatti c’è questa usanza…
e poi bisogna anche aggiungere che:
i cuccioli non si accorgono di morire, la zampata del leone è mortlale.
quindi, gli animali non conoscono le torture e la sofferenza inflitta alla vittima, a differenza dell’uomo.
Non si accorgono di morire? Scherzi? E poi il leone non uccide affatto con una zampata, ma afferrando la preda alla gola fino a soffocarla (e nel caso di grossi erbivori, che sono le sue prede abituali questo richiede tempo). La predazione implica quasi sempre gravi sofferenze della vittima, solitamente in preda al terrore. Sono gli animalisti ideologici quelli che pensano che le uccisioni in natura avvengano senza sofferenza delle prede. Basta avere un po’ di conoscenze sul mondo animale per sapere che non è così.
Gli animali possono uccidere per gelosia. Per esempio, anni fa avevo una cagna che era gelosissima di me, al punto di cercare di azzannare alla gola una possibile rivale. Basta intendersi su cosa si intende per gelosia…
credevo che gli spezzasse l’osso del collo…ai cuccioli.
con la zebra si, ho visto come la trascinava.
ma tutto questo rientra nell’ambiente naturale dove la legge per sopravvivere, per nutrirsi, comporta la morte di altri animali.
in quanto alla gelosia, io non credo che un animale possa arrivare ad uccidernene un altro, a ferirlo magari…sarebbe una lotta come tante, nel contesto naturale.
perlomeno loro non fanno uso di armi.
Questo è certo: ma anche noi possiamo uccidere a mani nude…
In molti casi, quando non vi è pericolo di fuga o di reazione violenta, come con le piccole gazzelle, la preda viene mangiata viva, in quanto ai carnivori piace molto iniziare dagli intestini, che la preda può anche perdere senza doverne morire immediatamente. Sono scene orrende ma sicuramente non è presente mai, nel predatore, il “gusto” di infliggere della sofferenza: è evidente che l’animale non può formarsene alcuna idea. In effetti quando si va ad analizzare attentamente il comportamento animale si rimane sempre in un certo modo delusi: non si riscontra altro che un complesso concerto di istinti, strettamente accoppiati all’ambiente di vita, e non appena quest’ultimo muta sensibilmente, ecco che tutta l’eleganza del precedente adattamento scompare, di solito abbastanza miseramente. Senza l’autoriflessione, che chiaramente è resa possibile soltanto dal linguaggio, manca la base per qualsiasi proiezione di tipo estetico o moraleggiante: l’animale è sempre stupidamente innocente, stupidamente atroce.
Caro Elio scomparso, penso anch’io che in mancanza di rappresentazione non vi sia moralità. E che il sadismo sia solo umano. Tuttavia, a noi umani la sofferenza altrui proprio perché possiamo rappresentarcela pesa. E quando la infliggiamo ad un animale ci dobbiamo giustificare davanti a noi stessi. La mia cagnetta in giardino si sgranocchia i merlotti che cattura con gran piacere, mentre io sono turbato dai loro squittii disperati…
io non direi che l’animale è stupidamente innocente, stupidamente atroce…
direi: ingenuamente innocente, inconsapevolmente atroce.
lui non ha l'”accortezza”dell’uomo.
Hai portato un’immagine perfetta della questione, caro Fabio.
Comprendo la tua correzione, cara Carla: rappresenta la volontà di attribuire senso e bellezza al tutto, ma può anche diventare una maniera di rimuovere una consapevolezza disturbante. Il termine “stupido” mi pareva più adatto di “ingenuo” perché un ingenuo può sempre scaltrirsi a forza di esperienza, mentre l’animale è terribilmente limitato nei propri progressi. Però ammetto che, trattandosi di un termine nato in rapporto all’esperienza umana, contiene delle connotazioni del tutto estranee al caso in esame.
carla hai ragione:
dal punto di vista etologico, le uccisioni intraspecifiche fra animali -come nel caso dei leoni-avvengono per pura necessità,non solo queste sono da annoverarsi semplicemente fra le esigenze alimentari,ma rientrano nel campo anche i fattori riproduttivi.Le uccisioni fra individui nella stessa specie (es.i gorilla e gli scimpanzé) sono da considerarsi in maniera diversa rispetto a quelle fra i soggetti umani;non x dare a queste una visione di stampo “moralistico” e antropocentrico,ma perché esse sono date-contrariamente a quanto affermato da fromm-da individui,che anche nella loro “primitività”naturale, non sono dei naturvolker
chiedo scusa:intendevo: “fra individui della stessa specie (gli umani ovviamente!) altrimenti l’accenno ai naturvolker risulterebbe incomprensibile!!
i cuccioli di leone – anche se non uccisi con un solo colpo_ pare non soffrano,a causa del fattore freezing (altro fattore disassociato,aimhè, dal nostro esperire conscio quotidiano di esseri “sapiens”….)
scusa Fabio, non c’entra niente con il post (se non per il titolo) ma ti volevo segnalare qualcosa che potrebbe interessarti quì:
http://rebstein.wordpress.com/2012/01/05/il-rombo/#more-46090
ciao!
Grazie della segnalazione.