Da Nasser a Sadat

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Da Nasser a Sadat. Questo libro di Gennaro Gervasio (Jouvence 2007) reca come sottotitolo Il dissenso laico in Egitto. In realtà, il libro, che è un testo accademico per rigore e documentazione—ma anche per natura, derivando da una tesi di dottorato—si occupa dell’opposizione marxista nel periodo indicato dal titolo, ma in sostanza nell’intero Novecento.
È la storia del fallimento dei comunisti egiziani e di tutta la sinistra marxista, determinato da una complessità di fattori, fra i quali il più rilevante è senz’altro l’intellettualismo della sinistra stessa, la sua incapacità di cogliere le tendenze profonde del popolo e delle masse contadine in particolare. Qualcosa che, pur nelle differenze, non è privo di legami con quanto è avvenuto in Italia. Il frazionismo della sinistra, il suo eterno perseguire le analisi corrette che dovrebbero garantire il successo e si scontrano con altre analisi corrette in una lotta senza fine. Mentre nelle viscere della società egiziana cresce l’islamismo, e alla fine espelle la sinistra dagli unici luoghi in cui aveva una specie di egemonia, ovvero le università. Questo non è un libro militante, nonostante la profonda empatia con l’Egitto e la sua cultura, e non è nemmeno un libro ostile al marxismo. E’ un testo rigoroso e scientifico, che proprio per questo, nella sua estrema sobrietà, fa pensare e riflettere.

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