Rileggo Simone Weil 14

Narciso. Non è forse a questo che aspirano gli amanti? A essere uno, a far entrare in se stessi l’essere amato, affinché esso divenga se stessi. (I, 205)

Eros è questa fame dell’altro, che vuole fare dell’altro lo stesso. Ovvero, l’alterità dell’altro desiderato non è che lo specchio in cui il desiderante contempla se stesso. Come nella famosa canzone di uno dei padri dell’amore occidentale, Bernart de Ventadorn:

Più non ebbi potere di me,
né più fui mio dall’istante
che mi lasciò guardare nei suoi occhi,
in uno specchio che molto mi piace.
Specchio, dopo che in te mi specchiai,
mi hanno ucciso i profondi sospiri
e così mi perdetti, come si perdette
il bel Narciso nella fonte.

L’Amore e l’Occidente di Denis De Rougemont resta per me un testo fondamentale. Massificato e involgarito, oggi rimane questo principio, da cui tutti i media e la società nel suo profondo sono pervasi: il principio che nel rapporto amoroso l’amante non ama l’altro da sé, ma sé stesso amante. E prevalentemente negli uomini se stesso amante, nelle donne se stessa amata.

Un pensiero su “Rileggo Simone Weil 14

  1. Simone vedeva molto in profondità…
    sto rileggendo il poema della forza
    certe letture hanno il potere di …rievocarla.

    notte
    C.

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