Enrosadira
I
Tu che ci inondi di musica ancora
anche se ben distorta armonia
della donna perduta ci rimane
il sarcasmo disciolto nel sorriso
di un’innocente e flebile mania:
componi il tanto amato e vano riso.
Dai tempi lontani inaridito
non hai in mano che polvere di cose.
Ma non fermare i dolcissimi suoni
o dei passaggi disperato dio
sedotto dal profumo delle rose.
II
Tu che dell’occidente
conosci la pia rosa dei fruscianti
silenzi d’orizzonte
momento in cui si posa
il cuore degli amanti
e ride dell’eterno incandescente:
rompimi questo duro incantamento.
Io sono nella stasi senza pace
vicino a me si muove ogni vivente
l’erba germoglia intorno a me, la pietra.
III
Dileguare dell’ombra nella luce
della luce nell’ombra: tu sei questo.
Anche se muori d’ombra nell’amore
e se vivi di luce nel dolore.
Resta oscura la madre delle rose.
la terza è un palpito di rosa che
diffonde aroma e luce
dall’umida e fertile zolla…