NOTTE DI GIUGNO

kindertoten

Non potevamo dire sì, partiamo,
e neanche no, restiamo. Dove?
Siamo piccoli, e adesso siamo morti.
Uomini forti ci tengono in braccio.
Il mare di notte ci ha fatto paura,
tutti intorno dicevano a Dio aiutaci,
ma lui non ha ascoltato,
le mani di mamme e papà si sono aperte,
noi siamo stati un po’ nel freddo mare,
e poi a riva, non quella della vita.

(ai bambini morti nel mare di Libia, 2018)

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Tecnologia, democrazia

La tragedia giapponese si è sovrapposta brutalmente a quella libica, dando forse un colpo decisivo alle speranze degli insorti contro Gheddafi. Nutro il forte dubbio che il Governo italiano stia tergiversando e manovrando per ricucire i rapporti con Gheddafi, forse addirittura sperando in una sua totale vittoria. La cosa sorprendente in tutto il guazzabuglio per me è questa: essendo il Paese occidentale maggiormente coinvolto per ragioni storiche ed economiche, gli eventi ci hanno colti di sorpresa. La nostra intelligence non vale dunque assolutamente nulla, agenti e funzionari dovrebbero essere cacciati a calci nel sedere. D’altra parte, interessi economici (sempre a breve, lo sguardo lungo in questo campo manca) e principi democratici sembrano spesso in conflitto. Il paradosso è che stiamo combattendo da anni in Afghanistan, probabilmente per lasciarlo in mano ai talebani e ai signori della droga, e di fronte a ciò che avviene a due passi da noi giriamo lo sguardo dall’altra parte. Continua a leggere