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Sono solo cinquanta pagine, e si leggono in fretta, ma sono piene, e lasciano molto. La storia dell’Albania letta attraverso Dante. Si rimane sconcertati e pensosi. Sconcertati ad esempio alla scoperta che molte donne albanesi si chiamano Beatrice. Il saggio di Ismail Kadaré Dante, l’inevitabile (Dante, l’incontournable, 2006, trad. it. di F. Spinelli, Fandango 2008) pone tante questioni, ad esempio quella delle lingue e di come siano soggette a oppressione a volte più delle fedi religiose e politiche. E’ accaduto all’albanese sotto il dominio turco. E anche la questione di come sia possibile che popoli vicini come l’italiano e l’albanese conoscano così poco l’uno dell’altro (soprattutto gli Italiani degli Albanesi). Continua a leggere