La cosa che più mi piace nel nuovo romanzo di Elisabetta Liguori (Manni 2011) è la protagonista, l’assistente sociale presso il tribunale dei minori, Concetta. Mi piace perché non ha nulla che l’assimili al tipo comune della donna dei romanzi, che è fondamentalmente una proiezione del desiderio maschile, anche quando vi si sottrae o si oppone ad esso – come un negativo fotografico. Infatti le donne nei romanzi sono quasi sempre belle e giovani e desiderabili (desiderabili lo sono anche quando non più giovani, come in Galline). E dietro questa desiderabilità si cela il loro statuto vittimario. Qui invece abbiamo una donna pienamente cresciuta e consapevole. Non bella, però, e anche grassoccia: non è un oggetto di desiderio, ma non è nemmeno una vittima. Continua a leggere
Elisabetta Liguori
Scendo. Buon proseguimento
Su Bibliosofia è uscita una nota di Elisabetta Liguori sull’ultimo libro di Cesarina Vighy. Qui.
Il paese delle spose infelici
Elisabetta Liguori ha scritto per Bibliosofia una nota sull’ultimo romanzo di Mario Desiati. Comincia così:
Mario Desiati con questo suo nuovo romanzo, quello che non esito a definire della piena maturità e consapevolezza letteraria, ci offre un affresco ampio di quella che è la vocazione alla tragedia tutta meridiana. Continua a leggere