Conosco molti cattolici di destra che detestano il papa oggi regnante Bergoglio, e amano di un tremendo amore il russo-ortodosso Putin e il pagano Trump. Può sembrare una stranezza, ma ha una sua logica, ferrea. Il cattolico di destra medio ama infatti il papato come istituzione solo in quanto summa auctoritas, perché ha un disperato bisogno di sentirsi soggetto ad una potente figura autoritario-vendicativa qui e ora operante, dentro il mondo mondano. Il cattolico di destra è una persona il cui tratto caratteristico è il risentimento, che sublima in quella che potremmo chiamare una trascendenza della condanna. Desidera più di ogni altra cosa non la conversione, che non crede possibile, ma la punizione dei malvagi, dei negatori di Dio, dei non obbedienti, e dunque dei differenti da lui. Per questo, l’atto che il cattolico di destra maggiormente brama veder compiere dal successore di Pietro è quello della scomunica. Scomunica, cioè espulsione del radicalmente e irrimediabilmente diverso dalla comunione degli uguali, l’esatto opposto della accoglienza di cui parla continuamente Bergoglio. Putin e Trump sono visti entrambi come potenti uomini di spada, pronti a usare le armi contro chi ci minaccia, e a restaurare l’ordine patriarcale. I loro peccatucci con le donne, e anche fatti ben più gravi, passano in secondo piano, perché il cattolico di destra vede il trono papale come un trono di spade.

Il cattolico è endemicamente “di destra”, qualche volta in modo inconsapevole e più spesso con l’aggiunta della malafede.
Il cristiano, invece, dovrebbe avvalorare istanze sostenute dal più puro e perduto pensiero “di sinistra”.
E’ una semplificazione, naturalmente, ma pare ormai che cattolico e cristiano siano ossimorici.
Un caro saluto, Fabio.
Un caro saluto a te, Morena.