L’eterna dialettica dei pochi e dei molti, di questo si tratta qui, nel Trattato del ribelle di Ernst Jünger (Der Waldgang, 1980, trad. it. di F. Bovoli, Adelphi 1990, 10ª edizione 2007). Waldgang è la via del bosco, Wald, e il titolo italiano non mi piace, rende scolastico ciò che appartiene ad un’altra orbita. Un’orbita fortemente germanica, e profondamente reazionaria (dove reazionario non è connotato negativamente).La libertà piena è dei pochi, e quella dei molti ne è derivazione secondaria, questo è il senso di questo libro. Non è un caso che il modello della libertà che qui Jünger tematizza sia quello del proscritto dell’antica Islanda, dell’uomo bandito che diviene eroe selvatico, che vive fra gli animali e nella natura. Imboscato, che in Italia, terra anti-silvana per eccellenza, suona negativissimo, non può avere senso spregiativo nella lingua dei popoli che, come ha meravigliosamente scritto Elias Canetti, hanno negli…
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