Questa foto, scattata nel 2009 a San Zenone degli Ezzelini, fa risaltare perfettamente l’attitudine di Guido nei confronti del gioco simbolico. Qui infatti lo scarto tra la realtà dell’oggetto (il trattore) e la sua funzione nel gioco è minimo. Se un bambino finge che il tavolo sia la plancia di un’astronave lo scarto è massimo, se finge che l’automobilina giocattolo sia una vera auto lo scarto è minore. Se si siede al volante di un trattore vero e finge di guidarlo lo scarto è davvero ridotto. Guardate l’atteggiamento di Guido e quello dell’altro bambino, tutto preso dal gioco e dall’immedesimazione nel ruolo del conducente. Traspare in pienezza la differenza di Guido, la sua radicale esclusione dalla sfera del simbolico, con tutto ciò che ne consegue: impossibilità di giocare da solo, di giocare in gruppo, di stabilire relazioni di amicizia, di comprendere i linguaggi, di abitare il mondo umano fatto di…
View original post 35 altre parole