Come ho scritto altrove, il mondo di Anthony Trollope, apparentemente sereno nella vittoriana intimità dei suoi interni ed esterni rurali (cui peraltro non va ridotta l’immensa opera dello scrittore inglese), è percorso da sotterranee inquietudini. Anche erotiche. Come mi pare evidente in questo brano de La Casetta ad Allington, in cui dalle vicende del buon John Eames, il giovane eroe di un racconto che ha molte figure di spicco oltre alla sua, maschili e femminili, Trollope passa a considerare il problema dei giovani maschi tardo-adolescenti e del loro bisogno di adeguata compagnia femminile.
In verità la sua goffaggine adolescenziale lo stava lasciando, come la vecchia pelle cade da un serpente. Molto dei sentimenti e qualcosa della conoscenza della virilità si stavano sviluppando in lui, ed egli cominciava a riconoscere tra sé che il futuro stile di vita doveva essere per lui una questione di seria preoccupazione. Nessun pensiero del genere…
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