Galline

Galline. Amore, amicizia, sesso e tradimento... e 50 splendidi anni

L’autorappresentazione di una classe sociale, di un gruppo, di un settore della società è sempre interessante. In Galline di Silvia Bergero (Rizzoli 2011), un romanzo che mette in scena un gruppo di cinque amiche della medio-alta borghesia milanese (età dai 49 ai 57 anni), troviamo appunto un’autorappresentazione collettiva. Quello che viene rappresentato è la coscienza di sé delle attuali cinquantenni della borghesia benestante. Sono professioniste, mogli di amministratori delegati, donne senza alcun problema economico, indipendenti, ovviamente con qualche lacerazione che può sfiorare la tragedia, a volte, ma senza raggiungerla mai. Vivono nella sostanziale accettazione del quadro socio-culturale in cui sono inserite, seguendo la moda, di cui sono sempre informatissime, tra shopping, mostre d’arte, viaggi, week-end al mare e ai monti, e lavoro ben retribuito. La Bergero scrive con leggerezza, e il quadro che ne esce è sostanzialmente ottimistico: sia per le cinque amiche come singoli soggetti, sia per la loro classe sociale. Gli elementi di disturbo (ad un certo punto finiscono dentro una rivolta a sfondo etnico in un quartiere di Milano popolato da immigrati) non sembrano scalfire la loro visione del mondo. Le loro inquietudini riguardano soltanto la propria realizzazione personale, e al massimo i loro rapporti di amicizia. Da questo punto di vista il quadro dipinto dalla Bergero è perfetto.

7 pensieri su “Galline

  1. Può dirsi ,questa, letteratura “inutile”? Infatti, qualcuno la pubblica.

    Un po’ per celia e paradosso mi sovviene il povero Flaubert, costretto a pubblicare sul giornale a puntate la sua Bovary, con tanto di censura, e pure pagato a rate.

    Mah, che tempi…

  2. Cara Morena, penso che l’ambiente descritto dal libro sia anni luce distante da te. Anche da me, del resto. Tuttavia, nel momento in cui ci fosse una situazione in cui si pubblicassero solo libri “utili”, quella situazione sarebbe un regime totalitario…

  3. Grazie Fabio Brotto di aver letto il mio romanzo e di averne dato conto sul tuo blog. quanto alla “letteratura inutile”, cara Morena, magari sarebbe bello che i giudizi fossero espressi dopo aver letto il libro, per non essere “giudizi inutili”. buona giornata a entrambi

  4. Non è letteratura inutile, perchè è semplicemente uno spaccato di vita assolutamente realistica, anche se distante da tanti altri modi di vivere. Non ha pretese di insegnare o dettare uno stile. Rimane pur sempre un romanzo, che lascia la libertà di scegliere la propria vita o di accettarla così com’è, perchè non può essere diversa. Anch’io ho un gruppo di amiche e tra noi ci chiamamo galline (anzichè chioccie, visto che adooriamo i nostri numerosi figli). Il libro di Silvia non è inutile, perché ci ha permesso di farci due risate, trovando un sacco di punti in comune con le “sue” galline, pur vivendo in mondi diversi. E poi è nata tra me e Silvia un’amicizia. E il pollaio si allarga…

  5. Ho letto questo libro e non vedevo l’ora di finirlo ma non perche’ sia bello (non interrompo mai la lettura, devo sempre arrivare fino alla fine, costi quello che costi )L’autrice scrive bene ma il libro e’ veramente brutto. Una trama debolissima, superficiale, tirata per i capelli , a volte anche improbabile. Queste cinquantenni, per fortuna, sono lontane anni luce dalla maggioranza delle cinquantenni Italiane.
    L’elenco poi dei vari stilisti/sarti associati ai diversi abiti indossati/acquistati dalle ns ‘Galline’ spesso e’veramente irritante. Onestamente non capisco dove laura maggi e le sue amiche abbiano potuto farsi due risate. Per che cosa?
    Cara Silvia non me ne voglia ma a me questo libro non convince per niente.

    1. Cara Tiziana, innanzi tutto sono d’accordo con te sul fatto che queste cinquantenni sono lontane dalle maggioranza delle cinquantenni italiane (almeno spero) e sul fatto che la continua citazione di marchi della moda sia un po’ eccessiva. Però, nonostante tutto questo, il libro mi è piaciuto e ti spiego subito perchè mi sono fatta due risate con le mie amiche. Siamo un gruppo di 5 galline (non sto a spiegarti perchè ci chiamiamo così, sarebbe troppo lungo), amiche di un’amicizia davvero fraterna da più di 25 anni (abbiamo anche festeggiato questo anniversario!), che per combinazione ci troviamo almeno una volta all’anno per qualche giorno sia in Liguria che a S. Moritz, a casa di una o dell’altra, una dei miei tre figli si chiama Benedetta, e ancora un sacco di coincidenze, la più importante quella della condivisione, della comprensione, dell’esserci sempre l’una per l’altra, dell’affetto che ci lega. Abbiamo riso perchè abbiamo quasi pensato che Silvia ci seguisse…Abbiamo anche conosciuto Silvia personalmente, una donna colta e intelligente, con tante cose da dare e da dire. Buon anno! Laura

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