La Moratti

Non appartengo al popolo di sinistra, e penso che (i Vendola e) i Pisapia non rappresentino una valida alternativa all’attuale governo di Milano. Penso, anche, che siano una scelta perdente, e che sa di vecchio. Penso che la vera alternativa al Nord si giochi, nella fase attuale, tra PDL e Lega. Penso che la scena in TV tra Moratti e Pisapia sia stata terribile, un segno del degrado antropologico della politica italiana. Penso che la scelta della Moratti di dare del ladro d’auto a Pisapia per un episodio di decenni fa, da cui uscì assolto, superi qualsiasi altro episodio di scorrettezza televisiva in dibattiti politici cui io abbia assistito nella mia vita. Tirare un sasso (sporco) quando l’avversario non ha più possibilità di replica, alla fine della trasmissione. Pensano che sia comunicazione efficace, da qualche parte. A quando il ceffone in diretta? Da qualche parte sicuramente c’è chi ci pensa. Inevitabilmente, nel nostro scivolare verso la crisi mimetica e l’indifferenziazione di massa, la menzogna precede la violenza, e le apre la strada. Il problema è che in questo magma chi si appella alla ragione finisce inevitabilmente per soccombere.

13 pensieri su “La Moratti

  1. La Moratti ha dato più del ladro d’auto, ha dato del frequentatore di terroristi a Pisapia, perché l’auto rubata doveva servire a fare un cucchino (questo il gergo di sinistra di quegli anni) al capo del servizio d’ordine del Movimento studentesco William Sisti (qualche settimana prima il suo servizio d’ordine aveva ridotto in fin di vita un compagno che dipingeva murales costringendolo alla carrozzella a vita). Purtroppo a Milano il passato non passa mai e quando lo si butta sotto il tappeto poi ritorna fuori deformato e strumentalizzato. Per chi come me che ho vissuto quegli anni nel terrore di beccarmi una Hazet 36 in testa dai compagni del Movimento studentesco questa storia e i suoi protagonisti sono l’appendice infetta di quelle vergogne. Ai giovani si raccontano favole edulcorate su quegli anni. Per farla breve: forse qualcuno del team della Moratti ha tirato fuori sta storia memore di quel periodo, non sono pochi infatti quelli che dal Movimento studentesco della Statale sono transitati tramite il Partito socialista a Forza Italia. Una faida che neppure in Calabria ne fanno più! Tristezza somma tristezza…

  2. Una cosa piccina: Pecorella era lato Movimento studentesco; Pisapia era lato Autonomia operaia Prima Linea. Chi ha difeso Pecorella?

  3. Troppo spesso bisogna turarsi il naso, se si non si vuole turarsi occhi e orecchie. ma sarebbe anche il momento di dare un’occhiata disincanta ai “mitici” anni di piombo. A quando?

  4. “In effetti, la candidatura Pisapia sa di vecchio, lo ribadisco. Il nuovo non lo vedo. D’altra parte, di mio sarei un conservatore…”

    Leggo ora. Fabio, non mi pare tu abbia colto (ammesso che l’abbia colto io) quello che dice Riccardo. Il problema è che una generazione e mezzo di intellettuali italian racconta balle vergognose sulla storia, e loro medesimi, di più di un decennio. Abbiamo, faccio un solo esempio, un presidente della Repubblica che finché è durata ha proclamato che la Germania comunista era veramente democratica, più di quella occidentale, ed ora, senza mai avere spiegato se, quando, come abbia cambiato idea, dà lezioni di liberalismo.
    Se poi qualcuno denuncia questa situazione allora è sciacallaggio ecc.
    Tra i peggiori sono i cattolici che sfilavano cantando Bandiera rossa se erano (i più) con i gruppuscoli, oppure, democristiani di sinistra, elogiavano la “rivoluzione culturale” sulle pagine del Popolo, ospitavano convegni di terroristi (Firenze, istituto Stensen dei gesuiti, 1971 (o 72?), con Potere Operaio, Eta ecc, io ci passai) ed ora hanno completamente obliterato quegli anni, anche loro senza mia parlare, scrivere, del perché e come.
    Marco Boato, di Lotta Continua (slogan: “uccidere i fascisti non è reato”), gran produttore di liste di destri da massacrare, che ora fa l’anima bella e proclama di non essere mai stato comunista.
    E’ un vero schifo, ci vorrebbe una Moratti al giorno per qualche anno, dopo di che di potrebbe cominciare a pensare di consegnare alla storia la questione, come buon senso e carità di patria richiedono.

  5. Scrive Riccardo che “forse qualcuno del team della Moratti ha tirato fuori sta storia memore di quel periodo, non sono pochi infatti quelli che dal Movimento studentesco della Statale sono transitati tramite il Partito socialista a Forza Italia”. Caro Stefano, il pantano è grande, e se non sbaglio tra i berlusconiani più stretti c’è molta gente ex di sinistra. Ma il punto non è contrapporre un senso di schifo ad un altro senso di schifo. Altrimenti si dovrebbe misurare se Berlusconi fa più schifo a me di quanto Napolitano faccia schifo a te, ecc. E staremo sempre dentro una logica sacrificale di espulsione reciproca e di ricerca di capri espiatori. L’ossessione dei politici italiani per l’insegnamento della storia nelle scuole è la miserevole riprova di un’incapacità nazionale di rivedere il passato senza ossessioni di autogiustificazione. Il nostro rimane un popolo di bambini piagnucolosi, pronti ad accusarsi reciprocamente dei mali comuni.
    Per quel che riguarda la Moratti, ribadisco il mio giudizio. Avrebbe potuto benissimo sostenere che il passato di Pisapia lo rende inadatto a fare il sindaco. Con altri argomenti però, e non tirando vigliaccamente il sasso alla fine. Se fossi milanese, infine, non voterei né Pisapia, né Moratti, che ricordo come pessimo ministro della pubblica istruzione. In linea generale, e platonicamente, ritengo inidoneo al governo chiunque abbia interessi economici rilevanti. Figurarsi se mi piace Berlusconi.

  6. “Per quel che riguarda la Moratti, ribadisco il mio giudizio. Avrebbe potuto benissimo sostenere che il passato di Pisapia lo rende inadatto a fare il sindaco.”

    Giustissimo. Ma rimane una questione di forma. Certo non secondaria. Ma rimane la sostanza: che chiunque abbia un passato col quale non sa/può fare i conti è inadatto a governare, figuriamoci fare il presidente.

    Non si tratta di capri espiatori. I Pisapia ed i Napolitano potrebbere, dovrebbero, fare questi conti col loro passato, liberarsi e liberarci da questo mondo di sogno e menzogna e il paese avrebbe fatto un piccolo passo avanti.

    Napolitano e Berlusconi non sono simmetrici. Berlusconi se ha fatto porcherie, non lo so, le avrà fatte per sé e con l’aiuto di eventualli complici. Le porcherie dei cattivi maestri, essendo scritte, vengono tenute nascoste da una complicità intellettuale che è un vero e proprio sistema ed ha a che vedere con i problemi di identità di un’intero, fallimentare, ceto. Non è affatto la stessa cosa.

    S.

    1. Mi pare che Napolitano (che ha una storia diversissima da quella di Pisapia) abbia fatto da molto tempo una seria autocritica sul suo essere stato comunista e sui suoi errori, e dato un contributo molto importante alla democratizzazione dell’ex PCI. Ed è perfettamente adatto a fare il presidente, come dimostra il consenso di cui gode. Certo Berlusconi non è simmetrico a lui. E’ molto peggiore, in ogni senso. Ma soprattutto non è simmetrico perché, a differenza da Napolitano, che è un elemento di unione tra gli Italiani, B. è un elemento di divisione. Se diventasse presidente della repubblica, metà degli Italiani non lo riconoscerebbe come suo presidente. E per la nazione sarebbe una sventura.

      1. “Mi pare che Napolitano (che ha una storia diversissima da quella di Pisapia) abbia fatto da molto tempo una seria autocritica sul suo essere stato comunista e sui suoi errori, e dato un contributo molto importante alla democratizzazione dell’ex PCI.”

        Ti pare o ne sei certo? Dove l’ha fatta? Cosa ha preso in esame? Posso sbagliarmi, ma quando ho cercato qualcosa di testuale e serio su queste “autocritiche” non ho trovato assolutamente nulla.
        Il termine autocritica, poi non mi piace e in questo caso lo ritengo addirittura sbagliato.
        Vorrei semplicemente che questi pubblici educatori raccontassero ai loro ex discenti quali idee hanno cambiato e perché…, ma questo non si trova. Se per Napolitano è diverso, bene, gliene darò atto…
        Grazie

        1. Ho capito: tu vedi in Napolitano il comunista eternamente presente, nel suo travestimento, una sorta di incubo. Il personaggio va collocato in un’ampia prospettiva storica, nella corrente del PCI che spingeva alla socialdemocratizzazione, all’inserimento nell’Occidente, nell’Europa e nella NATO, ecc. Penso che sia disponibile una montagna di materiale storico documentario sull’argomento.
          Ma io non voglio fare il difensore di Napolitano, non sono un’amante dell’ex PCI, e nemmeno dei presidenti-nonni. Ancor meno lo sono dei partiti-ditta e dei presidenti-nonni-donnaioli.

  7. Borselli, abbiamo capito chi e perchè attacchi.
    Perchè non hai anche il coraggio di dire chi e perchè stai difendendo?
    Io per esempio dichiaro chiaramente che qualsiasi discorso futuro sulla politica italiana presuppone la cacciata della più mostruosa anomalia che abbiamo conosciuto in 54 anni di vita, e non parlo dei terroristi che non sono mai sati più di qualche decina di disgraziati, ma di uno che si è comprato un’intera classe politica per elevare un inutile monumento alla propria vanitosa impunità.

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