La Dichiarazione di Vienna

Che la politica attualmente seguita in materia di droga si sia rivelata un fallimento assoluto in tutto il mondo sta sotto gli occhi di tutti. Il carburante del narcotraffico è l’insaziabile fame di stupefacenti di vasti strati delle società occidentali, ivi comprese l’alta e media borghesia italiana. Data questa insaziabile fame, la guerra alla droga fa ridere i polli (e i narcos).
Ho sottoscritto la Dichiarazione di Vienna, molto saggia a mio parere. Ma temo che troverà ben poco ascolto tra i politici e nell’opinione pubblica, poiché l’attuale strutturazione del rapporto politica-crimine-consumo-consenso è soddisfacente per troppi, e consente tra l’altro di coltivare guerricciole locali, indicare nemici e indirizzare l’odio di massa su opportuni capri espiatori.

2 pensieri su “La Dichiarazione di Vienna

  1. La sorte dell’ alta e media borghesia italiana non è cosi importante .
    E’ importante salvare il popolo , la maggioranza produttiva .
    E per farlo bisogna usare la polizia e continuare a fare la guerra alla droga .
    Perchè in questo modo i prezzi della roba restano alti e quindi non facilmente accessibili

  2. Veramente io non so bene cosa sia il “popolo”, che secondo Berlusconi lo vuole al potere. La droga oggi ha un prezzo molto basso, ed è accessibile a tutti, in tutte le discoteche ecc. In compenso, la grandi organizzazioni criminali proliferano e dominano molti Stati, esattamente come avverrebbe se fosse vietato l’alcool.
    Quanto al fatto che il destino delle classi medio-alte di un Paese non abbia importanza, mi sembra una opinione del tutto inaccettabile. Anche perché quelle classi determinano quali siano i modelli cui tutti si conformano. I fiumi italiani sono pieni di cocaina, e questo fatto dovrebbe far riflettere. Così com’è stata portata avanti, la guerra è una guerra perduta, del tutto perduta.

Lascia un commento