Delle armi 2

Qualche giorno fa, ho ascoltato alla radio (Prima pagina, sul terzo programma) un giornalista di Famiglia Cristiana, Alberto Chiara, discutere con un ascoltatore dell’acquisto da parte dell’Italia di un certo numero di caccia-bombardieri. Il giornalista si diceva contrario, e  sosteneva che questa spesa è ingiusta e inopportuna, e che l’Italia secondo la sua Costituzione non dovrebbe possedere armi d’offesa, ma solo armi difensive. Siccome gli aerei in questione sono anche bombardieri, cioè armi d’attacco, argomentava il giornalista, il loro acquisto è contrario alla Costituzione, che ripudia la guerra.

In questo campo è difficile essere coerenti, e tuttavia occorrerebbe almeno essere informati. Io posso scegliere di compiere un rifiuto totale e assoluto delle armi (“senza se e senza ma”, per usare l’abusata locuzione), ma in tal caso devo chiedere il disarmo totale e assoluto, anche delle forze di polizia.  E allora, partendo da una posizione assolutista, delle armi  posso legittimamente rifiutarmi anche di parlare, posso scegliere anzi di ignorare tutto di esse. Se così non è, invece, devo argomentare, e per argomentare debbo conoscere. Debbo per esempio poter capire quali siano le armi adatte alle forze dell’ordine (fucili a pallettoni, come usano certi poliziotti americani, pistole a tamburo, pistole automatiche, pistole mitragliatrici… o altro) in rapporto alla minaccia reale rappresentata dalla malavita o dal terrorismo. Perché è chiaro che se le bande che assaltano le ville o le banche hanno gli AK 47, non posso mandargli contro i carabinieri con moschetti a retrocarica. Quindi per discutere di armi occorre conoscerle almeno un poco, e sapere ad esempio cos’è un fucile mitragliatore, e cos’è una pistola mitragliatrice, e un fucile d’assalto ecc.

Capita, tuttavia, di discutere con quelli che io chiamo semi-pacifisti. Ovvero con persone che sembrano avere un orrore per le armi non assoluto, ma determinato e particolare. Ad esempio, ammettendo che l’Italia debba avere un esercito ma non sapendo poi dire di quali strumenti tale esercito dovrebbe disporre.

Torniamo alla questione dei caccia-bombardieri. Stabilito che non si costruiscono oggi, da nessuna parte, dei caccia puri, e che tutti gli aerei da combattimento sono in grado di veicolare missili e bombe, il fatto che siano usati per l’offesa o per la difesa non dipende dalla natura della macchina, ma dal suo uso. Anche una spada può essere usata per l’attacco o per la difesa. E’ chiaro che se il Paese fosse invaso da colonne corazzate nemiche, queste andrebbero bombardate, o no? E se si devono bombardare lo si deve fare anzitutto con aerei. In realtà, una volta fatta la scelta di avere un esercito (e uno Stato non può non averlo), ne consegue direttamente che esso deve disporre di armi credibili. E’ una logica da cui non si può uscire. Aut aut: invece mi pare che prevalgano dabbenaggine, malafede e ipocrisia. Semi-pacifismo, appunto. Gli Italiani, del resto, preferiscono mettere la testa sotto la sabbia: si pensano come un popolo di pacifici, ma hanno parecchie fabbriche di armi, e le esportano pure.

17 pensieri su “Delle armi 2

  1. Impeccabile il ragionamento sulla necessità di armarsi in un contesto (di progressiva indifferenziazione ? ) in cui non è piu’ possibile distinguere tra armi di difesa e armi d’attacco (Tanto impeccabile che viene il sospetto che siano i caccia bombardieri a decidere come dobbiamo agire noi e non viceversa ).
    Spostiamo pure allora il piano delle scelte dal livello commerciale ( dove scelta non c’è ) al livello dell’uso effettivo delle armi , ma ricordiamo però che nel 1999 il nostro paese ha bombardato una capitale europea (Belgrado) in spregio alla nostra Costituzione e al diritto internazionale .
    Che il parlamento fu informato dal governo ad aerei già in volo .
    Che il governo di allora non era diretta espressione della volontà popolare .
    Che l’operazione fu giustificata tramite un operazione mediatica che inventò un genocidio in corso in realtà inesistente
    Che nessuno dei governanti di allora è stato mai giudicato per attentato alla Costituzione
    Quindi in realtà non c’è scelta nè quando compriamo i bombardieri nè quando li usiamo .

  2. Non ricordo, tuttavia, espisodi di genocidio riconosciuti dai genocidi stessi. Anche i Turchi dicono che gli Armeni si sono inventati tutto, più o meno. Lo stesso dicono i Serbi degli Albanesi del Kossovo.

  3. Non intendevo aprire fronti cosi estesi come quelli della veridicità dei genocidi novecenteschi .
    In realtà la domanda che pongo è :
    Siamo disposti ad accettare che cacciabombardieri legittimamente acquistati e detenuti vengano poi usati per polverizzare esseri umani sulla base di quello che dicono i giornali e su ordine di un individuo con i baffi provvisoriamente incaricato di guidare un Governo ?

    Perchè se non lo siamo o rinunciamo ai cacciabombardieri o sul loro utilizzo bisogna mettere un lucchetto ben piu’ forte che non una norma della Costituzione

  4. Del resto non aveva tutti i torti neanche la Madeleine Albright (primo segretario di Stato donna della storia degli Stati Uniti d’America) quando , poche settimane prima dei bombardamenti ,disse :
    «A quale scopo avere il miglior esercito del mondo quando non puoi usarlo?».

  5. Mi rendo conto che parlare di queste cose diventa difficile. O si è un San Francesco, e allora le idee sono chiare ma impraticabili estese ad una nazione, o al contrario se si da il via a possibilità di guerra, entra poi di tutto. Di una cosa però sono sicuro. Senza il bombardamento di Belgrado, adesso nella ex Jiugoslavia si starebbe ancora sparando, quindi se è stata un’azione sbagliata, per i contendenti più deboli è stata sicuramente benvenuta.

  6. Non serve un referendum per fare una guerra però c’era da rispettare la Costituzione Italiana e quindi il rispetto delle nostre leggi e del nostro patto costititivo .
    O la Costituzione vale qualche cosa o non viviamo piu’ in uno stato di diritto .

    Comunque è vero che si tratta di una una logica da cui non si può uscire , ma è anche giusto concludere che questa logica porta fino in fondo le sue conseguenze senza illudersi che poi l’uso delle armi sia governabile veramente .

    A Gigi vorrei ricordare che al tempo della guerra esistevano dei disordini etnici in Kosovo (tra l’altro di vecchia data ) , mentre i cittadini di Belgrado non c’entravano assolutamente nulla (in quella città vivono pacificamente da secoli numerose genti ed etnie ).
    Quanto al fatto che sparare fosse l’unica soluzione questa è solo un opinione .

  7. Lo so anch’io che i cittadini di Belgrado non c’entravano nulla (o quasi, perchè allora anche bombardare i vecchi e i bambini delle città tedesche nella seconda guerra mondiale non aveva senso), ma allora non si capisce perchè i disordini in tutta la ex Jugoslavia siano cessati, anche se non del tutto. Del resto la controprova c’è, basta pensare al conflitto tootsie in Africa. Là non si è intervenuti, anche se per interesse, e si è visto come è andata a finire. Sparare ovviamente non è l’unica soluzione, il problema è trovare persone che siano disposte a prendersi i rischi senza reagire. Per intenderci, te la sentiresti di fare come gli indiani al tempo di Gandhi che prendevano le bastonate e altro senza reagire? Io francamente ti dico di no, ma vorrei vedere quanta gente sarebbe disposta a farlo. E in fondo non è vero neanche che è solo la violenza a creare altra violenza. Basta vedere la fine appunto di Gandhi, il conflitto fra indù e mussulmani ecc. ecc.. La morale da trarre secondo me è che sicuramente la violenza crea altra violenza, la pace può anche creare violenza. Comunque in questo benedetto mondo c’è bisogno di gente come Gesù, San Francesco, Gandhi, don Milani e così via. Si facciano avanti…

    1. 1)I disordini in Kossovo non sono cessati con la fine dei bombardamenti occidentali ; sono solo scomparsi dall’orizzonte informativo dettato dai media , poiché la vera pulizia etnica in quei luoghi si è verificata soltanto dopo la fine del conflitto .

      2)Per quanto concerne il resto della Jugoslavia i disordini sono lentamente cessati non per i bombardamenti occidentali ( 1999) , ma per la pulizia etnica compiuta, col sostegno occidentale , in Croazia ( 1995) contro gli ortodossi e per una divisione concordata della Bosnia ( nel 1995) .

      3) Il conflitto Tootsie in Africa è finito anche senza bombardamenti occidentali . Per la rapidità con cui si è svolto sarebbe finito anche coi bombardamenti occidentali solo con un po’ di morti in piu’ .

      4) Non sono pacifista e non sono disposto a prenderle senza reagire .Il problema posto era un altro e cioè , a parte l’aspetto giuridico costituzionale che dimostra quanto valgono ormai le determinazioni del popolo sovrano , la banale facilità con cui si arriva all’utilizzo concreto di quei mezzi che il prof. Brotto ritiene stupido non acquistare e un premier con i baffi ritenne stupido non usare .

      E’ tutta questa razionalità e intelligenza e il circolo vizioso che essa instaura che mi fa pensare ………

  8. Ma probabilmente se sragiono è a causa della lettura di ” Portando Clausewitz all’estremo” di Reneè Girard che mi ha un po’ impressionato….

  9. Veramente, il prof. Brotto non ritiene stupido non acquistare mezzi di difesa. Il prof. Brotto ritiene stupido parlare di mezzi bellici non avendone alcuna conoscenza. Perché le scelte intelligenti possono avvenire solo su una base di conoscenza, Se non so che cosa sia un arco, come si usi e cosa possa fare, non posso decidere razionalmente né di acquistarlo né di non acquistarlo.

  10. Se è per questo non serve neanche studiare tantissimo.
    Basterebbe comprare o fare una cinquantina di bombe atomiche . ( che tra l’altro già ci sono ma sono nelle basi americane… )
    E farlo sapere a tutti .
    Cosi si risparmia su tutto il resto dell’armamento .

    Voglio vedere chi si avvicina al sacro suolo nazionale poi…

  11. Se vogliamo parlare seriamente e non per slogan, dobbiamo escludere questa ipotesi di acquisto di armi nucleari da parte dell’Italia, i cui cittadini delle questioni militari si sono sempre disinteressati, preferendo fare gli struzzi all’ombra dell’ombrello fornito dai perfidi Americani. Il modo di ragionare di Mario è un classico esempio di ciò che intendo: la questione militare vi è vista in modo ideologico-religioso, senza alcun realismo.

  12. Visione ideologico – religiosa ?
    Alberto Chiara di Famiglia Cristiana non ha detto che non bisogna armarsi . Semplicemente ha osservato quello che tutti sappiamo e cioè che dal 1999 la Nato non ha piu’ funzione difensiva , ma si è dato un ruolo di gendarme mondiale , di poliziotto globale .
    Di conseguenza nel 2000 venne deciso di eliminare l’esercito di leva che ha una funzione difensiva e da allora il nostro paese si dota ovviamente ( sottolineo ovviamente ) dei mezzi che servono alla bisogna ossia dei mezzi ch servono ad aggredire di volta in volta chi non rispetta le norme mondiali e non si adegua ai dictat e quindi Jugoslavia , Afghanistan e chi seguirà

    E’ giusto ? E ‘sbagliato? Siamo d’accordo ? Non siamo d’accordo ?
    Difficile dirlo con certezza .
    Ma perché invece che dare dell’ipocrita a Chiara non diciamo semplicemente che lui non è d’accordo con questo sistema ?.

    Irrilevante naturalmente quello che pensa lui o io , ma definire questo pensiero come “ modo ideologico- religioso” o addirittura ipocrita e in malafede mi pare fuori luogo .
    Perchè è tanto difficile accettare il fatto che si tratta di una scelta politica e che realisticamente questa scelta ha delle conseguenze ?
    Addirittura Chiara non è neanche detto che è sbagliato o che è peccaminoso , ha detto soltanto che è incostituzionale ; il che riporta la questione nei termini di un ragionamento giuridico che è il contrario di un ragionamento ideologico .

    Poi è chiaro che una volta scomparsa dall’orizzonte la scelta politica originaria ( fatta nel 1999 in sede Nato per la cronaca ) è conseguente affidarsi solo alla ragion strumentale .
    Allora si che è logico dire “ la scelta delle armi sia esclusivamente tecnica , sia fatta da chi ne capisce “
    Io non ne capisco , Chiara nemmeno , il professor Brotto forse neanche .
    Quindi non è piu’ affar nostro

    Logico e realistico certo , ma solo perché si è saltato un passaggio , perché si compie la scelta di ritenere che uno certo stato di cose derivi da un insolito destino , mentre deriva invece da scelte ben precise e consapevoli .

    Quello che mi lascia perplesso non è che si sia d’accordo con queste scelte , ma che quel momento , quella decisione , quella responsabilità politica vengano completamente rimossi dall’orizzonte degli eventi .

  13. Puntualizzazioni. Dove sta scritto che un esercito di leva ha una funzione difensiva in quanto di leva (evidentemente intendendosi che uno professionale ha funzione offensiva)? Quello nazista e quello fascista erano di leva.
    L’ultimo commento di Mario presenta come realtà oggettiva quella che è una sua (legittima) interpretazione. “Mezzi che servono ad aggredire” ha una connotazione precisa. Ma chi stiamo aggredendo in Libano e in altri luoghi del mondo? Quello che io intendevo rilevare nel post era l’uso impreciso di linguaggio e concetti. Il ragionamento di Chiara sui caccia che in quanto anche bombardieri sarebbero armi per un tipo di guerra contrario alla Costituzione è fallace tecnicamente e concettualmente, per il fatto che ogni aereo da combattimento attualmente prodotto può svolgere mansioni di attacco al suolo (bombardamento). O si rinuncia ad una aviazione militare o si usano caccia-bombardieri (che peraltro l’Italia ha dal primo dopoguerra).
    Io peraltro non ho sostenuto la bontà dell’attuale politica militare italiana. Né sono stato favorevole all’attacco all’Iraq o al tipo di guerra che si sta facendo in Afghanistan. Per ragioni politico-militari, però, e non per questioni di Costituzione. Poiché il ripudio della guerra come soluzione delle controversie internazionali è una espressione generica e ambigua, soggetta all’interpretazione. Ed è ambigua non solo in se stessa, ma anche per il fatto che la stessa Costituzione dice (art. 52) che la difesa della patria è “sacro dovere del cittadino”, e oggi nel mondo globalizzato non è così chiaro che cosa significhi un attacco alla patria e dove si debba svolgere per essere tale.
    Infine nego assolutamente che, una volta fatte le scelte politiche, il cittadino debba disinteressarsi degli aspetti tecnici, come Mario vorrebbe. Le armi sono affar nostro, eccome. Se lo Stato mi dice che deve spendere un sacco di miliardi per la difesa dello spazio aereo, io voglio sapere perché e percome. Così come per i trasporti, il fatto che io non sia un tecnico delle ferrovie non mi impedisce di farmi la mia opinione sulla preferibilità del trasporto merci via mare ecc., così per la difesa è importante avere un’idea di ciò che il Paese attua come politica militare, su che armi debba acquisire ecc. Altrimenti si ha la mera tecnocrazia, che anche si giova del fatto che a molti le armi facciano orrore e non vogliano nemmeno sentirle nominare. Ma i semi-pacifisti italiani quando si tratta di politica militare distolgono lo sguardo.

  14. Vedo che non disdegna il vecchio artificio retorico della “reductio ad hitlerum ” .

    L’esercito di leva è stato ampiamente usato nella storia anche per offendere anzichè per presidiare il proprio territorio , tuttavia solo l’esercito di leva può muoversi a difesa di un interesse autenticamente nazionale .

    L’esercito professionale risponde invece a chi paga lo stipendio che è cosa un po’ diversa ( non mi risponda la prego che lo stipendio glielo paga il popolo italiano …….)

    Si torna infatti non a caso ad un assetto militare da Ancient Regime ossia ad un assetto pre-nazionale .

    Ecco quindi confermata in pieno l’analisi di Famiglia Cristiana ; invece che Caserme a presidiare il territorio ecco che la spesa militare viene destinata a comprare bombardieri per portare a termine i nostri incarichi in Afghanistan ( leggi : per tirare sugli Afghani..) .
    Per interessi che non sono certo nazionali
    Non c’è nulla di strano e non serve negarlo: “compriamo quelle che serve a fare quello che stiamo facendo “.

    Questi sono i fatti storici , gli eventi reali .

    Gli italiani anche volendo non sarebbero piu’ in grado di difendere la patria come vorrebbe la Costituzione , perchè dal 2000 gli sono stati tolti gli strumenti ( i presidi ) e le capacità operative
    (L’aviazione per la cronaca non ha mai vinto una guerra da sola ) .

    In compenso individui con le stellette tricolori stano usando eccellenti bombardieri nuovi di zecca , su incarico di datori di lavoro che non è ben chiaro neanche chi siano esattamente ( il Governo ? la Nato ? Il Presidente della Repubblica ? mah..)

    subito dopo potrebbe esere casuale oppure no , tuttavia si può dire

  15. Ho qualche difficoltà a dialogare con chi mi rinfaccia l’uso di vecchi strumenti retorici. Le nostre posizioni sono chiare, caro Mario. Dirò soltanto che l’Ancient Regime non mi dispiace poi molto, ha fatto infinitamente meno morti degli Stati assassini nati dalla Rivoluzione Francese.

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