Nel mostro è essenziale la doppia natura. La confusione delle nature, che poi è collegata all’idea di impurità, e di caos. Intimamente connesso alla violenza, senza la quale non è pensabile, e di cui è insieme portatore e vittima, il mostro deve, per essere pienamente tale, avere pur sempre un qualche tratto umano, più o meno evidente. Dunque, tanto più orrore suscita in noi un mostro quanto più è vicino a noi. Un uomo-lupo è infinitamente più orrido di una chimera. Così, in ambito religioso, si è soliti detestare maggiormente coloro che si avvertono come vicini non totalmente uguali. Un cattolico integralista detesterà il Protestantesimo più dell’Ebraismo, e l’Ebraismo più dell’Islam, e l’Islam più del paganesimo. Per questo le guerre sono tanto più feroci quanto più i nemici sono avvertiti come simili, e tanto maggiore sarà allora lo sforzo per conferire loro caratteri mostruosi, e impedire che la prossimità si trasformi in riconoscimento reciproco.
