Sulla pagina canadese di Bibliosofia è uscito un breve testo di Bruce Henry sulla scrittura e il linguaggio. Che si conclude così:
Quando mi vengono in mente queste e altre invasioni di linguaggio-e-realtà nella mia anima tenerella, mi sento abbattuto. Mi arrendo. Temo che non capirò mai. Il linguaggio mi fluirà via per sempre di tra le dita. Stavo scoprendo che il linguaggio era più grande di me e che io non ero così degno di fiducia come credevo, e non importava quanto potessi contarci. Sento allo stesso modo anche oggi. Come posso pretendere di lavorare con qualcosa come questo? Sarebbe come lavorare con cemento fresco che non si asciuga mai e che cambia forma mentre dormi.
Il resto qui.
