Digiuno della sete

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Ho già scritto in un post che i Radicali rappresentano una forma di arcaicità politica. Questo si evidenzia al massimo grado nel loro leader Pannella. Egli ne è il capo, al di là delle cariche istituzionali, per essenza. Perché la sua essenza è più grande di quella di tutti gli altri. Egli è il Big Man del gruppo, colui che possiede una natura differente, e un grado di potenza superiore. Le sue qualità intrinseche sono superumane, e quindi sacre. Infatti egli è un amministratore e dispensatore del sacro, nella forma dell’autosacrificio che lo ricostituisce sempre di nuovo in potenza. Il suo privarsi del bere in una dimensione insostenibile per qualsiasi altro essere umano, il superare digiuni della sete che ucciderebbero anche un cammello, lo rende massimamente venerabile. Egli è più che umano: così quella che ad un non iniziato appare insostenibile verbosità, ai veri credenti appare effusione dello spirito (“laico” secondo la loro autocomprensione, ma in realtà religioso). In nessun luogo come nel gruppo dei Radicali italiani è visibile l’insuperabilità del sacro, che imprigiona anche coloro che pensano di esserne fuori, anzi proprio questi con catene più pesanti.

Veltroni, che a sua volta si pensa moderno e modernizzatore (o post-moderno?) non si è accorto di aver immesso nel PD un gruppo alieno, una spina inestirpabile. Questo dimostra che politicamente è un incapace.

6 pensieri su “Digiuno della sete

  1. Non credo che Veltroni sia un incapace, anche se devo ammettere che questa apertura ai Radicali mi ha lasciato perplesso. Il PD infatti cerca la mediazione mentre Pannella e la Bonino sono tutto fuorchè moderati. E’ chiaro che dietro questa mossa ci sia solo la volontà di prendere più voti anche se, su questa base logica, tanto valeva correre con la Sinistra Arcolabeno. E comunque ho i miei dubbi sul fatto che Pannella porterà più voti a Veltroni, anzi, secondo me l’alleanza coi Radicali si rivelerà controproducente.

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