Il pensiero tende sempre alla complessità, alla messa in questione (se è pensiero autentico), al dubbio radicale.
Il potere, qualsiasi potere, preferirà sempre avere a che fare con una moltitudine di persone semplici, un gregge, che con una moltitudine di persone complesse. La forma perfetta del potere è espressa nel rapporto tra il pastore e le sue pecore. I pastori di popoli, come i re dell’Antico Oriente.
Ogni potere ha bisogno di omologazione. La semplicità è ben vista dal potere. Quanto più semplici gli individui, tanto più simili tra loro, tanto meno individui. O meglio, tanto meno singoli, tanto più falsi individui, veri iperdividui, cioè massa.
Nelle formazioni militari appare nel modo più evidente quell’annegamento dell’individuo nel collettivo che proprio nel Novecento ha assunto i caratteri più inquietanti.
Il passo dell’oca presuppone, nella sua innaturalità, la massima repressione delle istanze di differenziazione individuale.