Valter Binaghi

Valter-Binaghi-2009

Non ho potuto incontrare Valter Binaghi nel mondo reale, e questo mi dispiace molto. I nostri contatti sono stati solo nell’internet, nel suo blog, nel mio, recentemente in Facebook. Tuttavia posso dire che siamo stati amici. Penso che il modo migliore di onorare la sua memoria sia per me quello di ripubblicare ciò che ho scritto nel 2007 sul suo romanzo più bello.

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Da novembre mi trovo in congedo, e ho fatto domanda di pensione. Dunque non rimetterò più piede in una classe, e non me ne dispiace affatto. Il mio interesse per le cose di scuola è anche scemato. Non mi sento coinvolto più di tanto, ormai. Per dirla con un certo Commendatore, “non si pasce di cibo mortal chi si pasce di cibo celeste”. E tuttavia ogni tanto bisogna pur tornare al grande Cadavere, se non altro per vedere come si stanno comportando gli insetti necrofagi, che hanno sempre un gran da fare.
Quando esce un libro interessante che in qualche modo tocca la scuola, soprattutto se è un romanzo, ne parlo col mio amico Alberto Astolfi, ormai noto ai pochi lettori di queste Croniche. Questa volta Astolfi non era in Italia, ma la circostanza non mi ha impedito di registrare la lunga telefonata, che qui è trascritta, depurata di ciò che vi è di troppo familiare e personale  (e a volte un po’, per così dire, licenzioso). Continua a leggere