Super eroe

Ho scritto in passato un paio di post sul fenomeno della violenza nel calcio, qui e qui. Gli eventi di ieri a Genova, con la partita interrotta dal gruppo violento dei Serbi, mi conferma nell’analisi che riporta il fenomeno della violenza intorno allo sport all’origine stessa dell’umano e al ruolo fondativo della rappresentazione, oggi magnificato dai media tecnologici.



Ivan, il capo dei tifosi serbi (e già il termine tifoso, che si riferisce ad una malattia che a sua volta rimanda a febbre e invasamento, denota la dimensione violenta e sacrificale latente), appare in tutti i media mondiali come una  immagine, oscillante tra quella di un super-eroe dei fumetti e quella di un eroe del wrestling. In ogni caso con un’aura che lo circonda. In entrambi i casi, si tratta di eroi, ovvero figure destinate a produrre effetti mimetici a cascata. Questi non sono legati al fatto che il giudizio sociale maggioritario sia positivo o negativo, dato che comunque a livello globale, e anche nelle singole società complesse, non esiste un punto di vista unico. Del resto, la violenza esercita un fascino irresistibile, che contagia sia chi si ritrae inorridito sia chi nell’orrore si tuffa.

Violenze domenicali

Del significato antropologico delle violenze degli ultras del calcio ho scritto qui . Ciò che è avvenuto domenica tra Napoli e Roma fa risaltare una situazione perversa, in cui sono messe in discussione legalità, sicurezza dei cittadini e controllo dello Stato sul territorio. Quello che si vede è qualcosa di infinitamente più grave di tutta l’immigrazione clandestina, con annessi e connessi. Continua a leggere

Ultras e violenza

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L’origine dell’umano è violenta. Ma la violenza umana è tale perché è rappresentata, perché avviene entro la scena della rappresentazione, ed è rappresentata come onnidistruttiva. E’ evidente che può essere rappresentata, quindi, solo in quanto differita. Continua a leggere