Trumping

14963257_1133993919969540_7804450171565867226_nOgni elezione non è solo pro qualcuno, ma anche (e spesso soprattutto) contro qualcun altro. Chi votava DC negli anni Cinquanta e Sessanta votava anzitutto contro il comunismo, e chi votava PCI contro il capitalismo. E il contro genera immaginario ben più di quanto riesca a fare il pro, come si sa. Dunque, uno scontro elettorale è sempre anche uno scontro di immaginari-contro. La Clinton, nonostante tutto l’appoggio dello Star-System, non è riuscita a generare un immaginario funzionale adeguato. Ce l’ha fatta invece Trump, anche perché è riuscito ad apparire, in un certo modo, come il solo-contro-tutti che piace alle masse.
E ora l’impero americano ha il suo capo. Vedremo come guiderà le sue legioni. Certamente, nelle province dell’impero molti reucci e ducetti locali penseranno di poterlo imitare, su scala ridotta.

Ma la cosa che più colpisce è l’assoluta incapacità che gli intellettuali progressivi, con rarissime eccezioni, hanno dimostrato nelle loro analisi. Secondo me la questione è esattamente questa: l’antropologia dei progressivi è astratta, è fasulla: hanno in testa un modello di essere umano che nella realtà non esiste, ed è questo modello astratto che alla fine produce disastri. E così abbiamo una situazione in cui i progressivi, che odiano Finanza e Multinazionali, appoggiano la Clinton che è sostenuta da Finanza e Multinazionali, perché essi vedono sempre la parte e mai l’intero. Ma poiché la loro mente è rigidamente strutturata, nessuna sconfitta aprirà mai i loro occhi.