Galileo, Chiesa

Le questioni principali posti dalla condanna di Galileo sono due: quella della natura ipotetica e sperimentale della scienza moderna (circa l’aspetto ipotetico anche il Bellarmino aveva le sue ragioni e Galileo le sue debolezze), e quella dell’esercizio del potere da parte della Chiesa, ovvero del fatto che la sua autorità si è declinata nella realtà anche, e talvolta prevalentemente, come potere. Non la condanna di Galileo di per sé è stata la sventura della Chiesa cattolica, ma il fatto stesso che la Chiesa lo potesse sottoporre a processo e giudicare. Ma questo è dipeso dalla sua romanità, dal fatto che ha mutuato alcuni caratteri dell’impero romano, dal suo essersi costituita come struttura di amministrazione dl sacro, con tutte le necessarie conseguenze. E io non intendo certo sostenere che queste conseguenze non siano state storicamente necessarie. La necessità storica può benissimo essere, almeno per alcuni versi, una sventura.