Folgore e fuoco

Forest fire: Photo by waterboi_atx

Folgore e fuoco sono anzitutto immagini della potenza, che si manifesta nella distruzione. Il fuoco è ambivalente, perché consente la vita dell’umano, e proprio il suo governo è ciò che lo distingue dall’animale, prima del linguaggio, perché nessun animale governa il fuoco. Il fuoco è divino, ma l’umano ne può fare uno strumento. Lo deve usare con moderazione, nella consapevolezza che può sfuggirgli di mano, perché il suo governo rimane sempre problematico. Il fuoco che dilaga inarrestabile è un mare di fuoco o un fiume di fuoco, e qui si rivela il legame tra i due mondi apparentemente incomunicabili e avversi del fuoco e dell’acqua: nell’universo della rappresentazione essi sono uniti dalla violenza distruttiva, che sconvolge e cancella l’ordine e la sua bellezza, e annienta la comunità umana. Il calore vitale si contrappone al freddo del cadavere, e determina in ultima istanza la rappresentazione del fuoco d’amore che in Dante è antitetico al fuoco infernale. Tuttavia, il fuoco e l’acqua mantengono pur sempre una natura dinamica, e per questo Dante concepisce poeticamente il male assoluto in termini di ghiaccio, che tutto immobilizza, morte universale e solido nulla, e nel lago di ghiaccio del Cocito pone Lucifero, che, desiderando essere Dio e non potendo, preferisce il nulla alle cose che sono.

Acqua

Referendum sulla gestione dell’acqua. Tema che suscita emozioni forti. Ragione messa all’angolo, come sempre. La rete idrica italiana che perde acqua dovunque, e su cui si specula in tutti i modi, è un potentissimo simbolo della condizione intricata in cui si trova il Paese. Dove, anche, molti impugnano spade di Gordio, senza essere Alessandro.

Quel che qui si dice è da considerare: http://www.scribd.com/doc/55312143/Referendum-sull-acqua-tutte-le-bugie#source:facebook