Mi è capitata in mano una copia di questo esilissimo volumetto (47 paginette a caratteri grandissimi). Del 1928, la terza edizione: deve avere avuto un grande successo. Questa collana della Cappelli di Bologna, Come si cura…, annoverava tra i suoi titoli, ed è già un piacere della mente leggere la sequenza: Come si cura la Sifilide, Come si cura la Stitichezza, Come si cura la Vista, Come si cura la Neurastenia, Come si cura il Bambino, Come si cura l’Insonnia, Come si cura la Tubercolosi, Come si cura l’Impotenza, Come si cura la Blenorragia, Come si cura la Volontà, Come si cura la Pelle, Come si cura il Cancro, Come si cura il Raffreddore, Come si cura l’Estetica del Corpo. Quasi un poema. Cosa darei per avere in mano Come si cura la Volontà, scritto al tempo della Coscienza di Zeno… Mi devo accontentare di questo Come si cura il Nervosismo (sottotitolo: Consigli ai Nevrotici, di Gino Ravà, medico comprimario dell’Ospedale Maggiore di Bologna) che riporterò integralmente, a cominciare dalla presentazione e dalla lettera di A. Murri. Ecco qua:
Il grande clinico Augusto Murri ha voluto consacrare questa collana medica, legata al Suo nome glorioso, con una lettera – diretta agli ideatori e agli iniziatori — che costituisce il premio più ambito e l’incoraggiamento migliore alla nostra fatica. Siamo lieti di riportare lo scritto del Sommo vegliardo, onore della clinica medica mondiale.
Cari Colleghi,
Io vi sono grato del piacere e dell’onore, che vorreste concedermi di farmi partecipare all’opera, che già avete così bene iniziata e che proseguirete con ardore. Io convengo che lo scoprire un vero prima ignoto a tutti debba costituire uno dei più alti diletti della mente umana: ma non convengo punto con quegli scienziati, che guardano un pò dall’alto al basso coloro, che diffondono il vero da loro scoperto. Non si potrebbe fare maggiore ingiuria alla scienza, se le si desse, come unico benefizio suo, il procacciare diletto a pochissimi privilegiati: l’umanità non saprebbe che farsene. Bisogna democratizzare anche il sapere. L’opera vostra sarà molto benefica, se giungerete a far comune l’opinione, che le malattie non si guariscono solo colle ricette, ma anche e sopratutto coll’ossequio più razionale e più continuo agli ordini spesso molesti, ma sempre preziosi della igiene. Per la felicità degli uomini il diffondere questa verità molto disprezzata sarà più efficace, che l’inventare ogni giorno a dozzine farmaci nuovi per dare a bere agli innumerevoli credenti nei miracoli della medicina, che con una iniezione o con una pillola si guarisce ogni male. Così la vostra modesta aspirazione frutterà più che tante bizzarrie gabellate per scienza e per opere umanitarie.
Bologna, 8 maggio 28
Vostro aff.mo collega
A. MURRI
Molto interessante!!
Un caro saluto, Pat
Un saluto a te!