L’imperativo “silenzio!” è presentissimo sulle labbra degli insegnanti. Dalla prima elementare (prima primaria, ora?) alla quinta superiore. Pronunciato spesso con una rabbia mista a rassegnazione, è l’imperativo pronunciato da coloro che non hanno saputo mostrare il silenzio, a suo tempo, ai bambini con un atto ostensivo, e da coloro che non sanno mostrarlo neppure agli allievi più grandi. Ciò che non è mostrato, spiegato, non può essere appreso. C’è del resto silenzio e silenzio. C’è il silenzio buono degli allievi presi dalla lezione e attenti, persuasi, e quello momentaneo e non convinto dei ragazzi impauriti; c’è quello amorfo degli allievi disinteressati che non osano chiacchierare ma lo farebbero volentieri, e quello teso degli inizi di un compito; c’è quello sospeso che si crea nel momento in cui entra un insegnante nuovo e quello che precede l’annuncio dei voti assegnati: molte qualità differenti. Ma in genere nelle nostre classi il…
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