Vecchia nota, sempre buona.
Nel febbraio del 2006 lessi Caos calmo di Veronesi. Un romanzo che non mi piacque affatto, e di cui oggi si riparla perché sta per uscire il film con Nanni Moretti e con lo stesso titolo. Un film che è stato finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (1.500.000 Euro). Dunque, sostanzialmente, un film di regime. Nanni Moretti è infatti un regista-attore di regime. Quale regime? Ce n’è uno solo, di cui l’affermantesi Destra e l’affermantesi Sinistra sono due lati. In un regime, il valore di un’artista è dato per acquisito una volta per sempre. Noi siamo il Paese del Grande Regista Gillo Pontecorvo (di cui ricordo Battaglia di Algeri e Queimada, e basta). L’artista da noi diventa icona: Benigni è un’icona, Moretti è un’icona. Le icone vengono venerate o spezzate, non discusse.
Il battage pubblicitario del film è una delle cose più disgustose della vita culturale italiana degli…
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