Grazie alla preziosa e documentata ricerca pubblicata nel 2004 da Renato Ghedina “Basilio” (edizioni dell’ Union de i Ladis de Anpezo), sono potuto risalire di figlio in padre al primo membro sicuro della famiglia di mia madre, Teresa Ghedina. La cosa più interessante ai miei occhi – a parte il fatto che molti uomini e donne non si sposavano, e chi si sposava aveva moltissimi figli, dei quali solo una parte viveva a lungo – è che alcuni procreavano ad età piuttosto avanzata, anche in seconde nozze con donne ovviamente più giovani. Per questo fatto le generazioni dei miei Ghedina dal 1360 non sono poi molte. Ma risalire fino al medioevo mi dà un certo qual brivido, e vorrei poter fare lo stesso anche per il lato paterno. Sono contento di scoprire che un mio antenato, che nacque intorno al 1385, si chiamasse Giacomo come mio figlio. Un po’ meno gioisco scoprendo la comune origine delle famiglie Ghedina e Ghedini. Potrei avere qualche stilla di sangue in comune col noto avvocato…
Teresa, 1920
Gino 1894
Gaetano 1857
Giuseppe 1825
Gaetano 1804
Giuseppe 1777
Gaetano 1741
Pietro 1701
Mattia 1650
Simon 1606
Zuane 1581
Simon 1540
Battista 1508
Gaspar 1465
Andrea 1420
Giacomo 1385
Zaneto 1360.
mi ha sempre fatto impressione pensare a quanti pochi passaggi generazionali ci separano da epoche “lontane” come Napoleone, la scoperta dell’America, Dante, Carlo magno…e anche fino a Giulio Cesare.
Se ipotizziamo poi che, almeno in media, ogni membro della sequenza ha probabilmente conosciuto il proprio nonno, ne consegue che davvero la distanza, in termini di “gradi di separazione” è molto minore di quanto ci appare-.
Io,classe 1952, ho conosciuto mia nonna, classe 1875, che conobbe il nonno di suo marito, nato nel 1821 (e con tre passaggi siamo arrivati a Napoleone.
Se pensiamo alla sequenza dei papi, o dei vescovi, la cui investitura è una catena quasi perfettamente conosciuta, vediamo che di Papi ne abbiamo avuti circa 200 (con un pontificato medio di 10 anni). Se accettiamo la stima per cui un papa ha conosciuto certamente il suo predecessore, e spesso anche il precedente e il precedente del precedente, scopriamo che, per arrivare a san Pietro che ha conosciuto e toccato Gesù, non servono poi tanti passaggi. Starebbero tutti comodamente in un autobus di medie dimensioni…
Infatti. Del resto, anche rimanendo nell’arco delle nostre vite: è stupefacente il cambiamento avvenuto dagli anni Cinquanta a oggi. Sembrano due mondi differenti. La mia “prozia” Maria, che viveva nella mia famiglia, era nata nel 1882, l’anno della morte di Garibaldi… La storia insieme è corta e lunga.
Sono felice che le tue ricerche abbiano portato a giuste e gratificanti conferme! Mi affascinerebbe molto l’albero genialogico della mia famiglia, ma essendo molto, troppo circoscritta, non credo che un mio avo potesse avere, nemmeno di striscio, conosciuto Gesù, se non sotto effetti strani da incensi in Chiesa! Scherzi a parte, è molto interessante la teoria commentata sopra, in effetti nel raggio di poche centinaia di anni e di generazioni succedute, si arriva ai nomi noti che tanto ci hanno fatto penare sui libri di storia!!! Certo, se mi avessero detto che Giulio Cesare forse era un prozio, avrei prestato più attenzione e tutto il mio curriculum avrebbe subìto un piacevole slancio in avanti!!! Forse!!! Ahahhaha!! Buonissima giornata prof!!!
Tina
Anche se non “parenti” in senso stretto(e ricordiamoci dei “cornini” in agguato), possiamo essere ragionevolmente certi di aver conosciuto qualcuno che ha conosciuto qualcuno che ha conosciuto qualcuno…che ha conosciuto Giulio Cesare! Con una differenza di età di 40 anni tra un gradino e il successivo, fanno 50 persone. Un po’ strette, ma entrano tutte nel tuo salotto…
…ehmmm sì non fa una piega!!
Il mio salotto ospiterebbe volentiri Giulio Cesare, Dante, Garibaldi….e forse qualcuno anche meno ben voluto, per sculacciarlo delle cavolate stratosferiche commesse!
FUORI TEMA lo so, mi capita!!!! A presto e grazie per l’attenzione prestatami!