
Il cittadino comune, già assai maldisposto verso i politici, sente che l’elusivo Lusi amministra un conto assai pingue di un partito che non esiste da anni, conto in cui sono stati versati i rimborsi (si fa per dire) elettorali del non-più partito. Sente che il Lusi quel conto, coi soldi presi ai cittadini, l’ha usato molto, per se stesso. Sente poi che l’ex presidente di quel non-più-partito, l’illuso Rutelli, non si è accorto di nulla, ignorando beatamente tutto. E il cittadino comune deve anche sorbirsi i rimbrotti di Napolitano sui pericoli dell’anti-politica, che è brutta, essa sì, tanto brutta. Come disse Scalfaro, io non ci sto.
Sono dubbioso. Certo che fa ribrezzo un simile comportamento! ma in un certo senso risponde ad un impulso fisiologico: arricchirsi, accaparrarsi “roba” a proprio vantaggio. Gli esponenti della cosiddetta prima repubblica che, almeno ufficialmente rubavano “per il partito”, erano più o meno colpevoli di chi ruba per se stesso?
Tradire la moglie con una donna affascinante e sexy, è, per certi versi, più “normale” che farlo con un travestito grottesco… Lo dico senza sottintesi politici, e a prescindere da precetti religiosi.
A me però degli impulsi personali del ladro poco importa. Il punto è che una classe politica in cui ciascuno appare dedito solo ai propri personali interessi in modo smaccato, anche in un periodo di grave crisi, non ha più titolo per chiedere il voto ai cittadini.
La mia non è una assoluzione del ladro. La grande colpa della “politica” non possiamo vederla in modo indistinto e generalizzato, come se la responsabilità potesse essere di “un sistema”, e non debba invece, come dice anche il codice, essere rigorosamente personale. Una volta quando si parlava di grandi uomini politici, o di statisti, ma anche riguardo a personalità carismatiche in vari settori, si sentiva dire: “ha saputo scegliere validi collaboratori. Ora mi sembra che la scelta delle persone da proporre per incarichi delicati, abbia perso del tutto ogni riferimento alle qualità, morali, caratteriali, psicologiche, dei singoli. Ecco perchè troviamo un ladro a gestire la cassa di un partito (e un vile al comando di una nave passegeri).
Penso che il rapporto tra sistemi e persone sia dialettico. Persone corrotte generano sistemi corrotti, e viceversa.