L’idea di radicalità si presenta sempre come una forma della semplificazione. Il termine, applicato alla politica, è radicalmente sbagliato. Le radici sono intricate, sono spesso un groviglio, e il loro essere profondo è nascosto alla vista, nelle viscere della terra. Così è delle radici storiche, delle radici delle cose grandi. Le ideologie le fanno rettilinee, esse vedono solo il fittone, la carota, le cose piccole. E mostrano la carota alla gente.

Trovo sul dizionario etimologico (quello on line) che radice e ramo hanno una ‘radice’ comune, RAD, che vuol dire essere pieghevole, flessibile.
Non sono in grado di verificare la bontà di questa indicazione, ma se non è buona, è bella ;).
Mi piace, e da sempre, pensare che solo chi ha radici profonde è capace di sopportare e piegare con grazia i suoi rami al peso della neve, attendendo il sole che verrà.
C.