Il libro dell’orologio a polvere (Das Sanduhrbuch, 1954, trad. it. di A. La Rocca e G. Russo, Adelphi, Milano 1994) è senz’altro uno dei più suggestivi libri di Ernst Jünger. Richiede lettori meditativi, portati alla contemplazione e ad una certa, moderata, dose di melanconia. In ogni caso, lettori disposti a rileggere le pagine e le singole frasi, perché in Jünger c’è sempre qualcosa che sfugge al primo passaggio, e il lettore veloce non può apprezzare la scrittura di questo tedesco dalla lunga vita.
Molte riproduzioni di stampe e immagini varie costellano questo testo, che segue le trasformazioni della misura del tempo nel passare delle civiltà e delle culture e dei variati modi di segnare e concepire il trascorrere. (Nell’iconografia non manca la Melancholia di Dürer, icona del mio sito Bibliosofia). L’orologio a polvere è un misuratore del tempo che ha una grande forza di rappresentazione ed una…
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