La Rete è il fenomeno più significativo degli ultimi anni. Esso fa emergere la natura più profonda dell’umano, la cui sostanza è lo scambio. E all’interno della Rete credo che l’attenzione antropologica debba essere diretta sulla possibilità che ogni utente dell’internet ha di comunicare a tutto il mondo visivamente, mettendo in rete filmati e video vari. Prodotti da sé o da altri.
Se ne è parlato, superficialmente per lo più, nei media italiani quando studenti hanno messo on line filmati che compromettevano i loro insegnanti e la scuola in generale. Io penso che l’internet sia un volano del Desiderio. Non ci dobbiamo stupire che sia nata nel luogo in cui il Mercato ha potere assoluto, ovvero negli USA. In essa confluiscono e si alimentano circolarmente tutti i desideri degli umani che vi possono accedere. Un desiderio che sappiamo essere fortissimo è quello sessuale: di qui il proliferare della pornografia, che costituisce una massa ingente nella Rete. Di qui, soprattutto, lo sforzo di tutti di collocarsi al Centro, o il più possibile vicini ad esso, sforzo che è ben coglibile, ad esempio, nel blogging. Perché il luogo che attira il Desiderio, e ne è la fonte, è il Centro. Il Centro ha origine nella scena dell’Origine, nel momento fatale del passaggio dall’animale all’uomo, quell’istante in cui il segnale animale è stato sostituito dal segno umano. In quel little bang il religioso, l’economico, l’estetico, e gli altri elementi fondamentali che ci costituiscono e ci appaiono ben distinti erano presenti in una unità che spiega, ad esempio, come l’economico e il religioso nella realtà fattuale non possano mai essere totalmente scissi. Per comprendere tutto questo, occorre abbandonare molte delle categorie che ci sono abituali, ed abbracciare il pensiero generativo.
Personalmente, You Tube mi piace molto. Anche perché, se non ci fosse, non avrei mai potuto vedere alcuni spezzoni di un film del 1939, in cui tre Dei della musica – Rubinstein, Heifetz e Piatigorsky – suonano insieme. Eccoli:
http://www.youtube.com/watch?v=vL2ftX-xC4w
Fabio, YouTube ha anche delle chicche come questa, ma per lo più serve ad esibire frammenti del quotidiano, spesso prodotti ad arte, per una sorta di “vetrinizzazione dell’esistenza” che sta impadronendosi delle relazioni sociali. L’handicappato offeso e le dodicenni che si spogliano per finire in vetrina, ti piacciono anche questi?
No, non mi piacciono. L’internet è un fenomeno ambivalente (vedi pornografia): è un volano del Desiderio, e gli umani desiderano di tutto, ma soprattutto desiderano occupare il Centro, e non potendo accedere al sancta sanctorum della televisione, se ne fabbricano un succedaneo in proprio. Sono fenomeni altamente mimetici.