Un video per promuovere la valorizzazione e la difesa delle bellezze italiane, a cominciare dal paesaggio (https://www.youtube.com/watch?v=F23K3a31JAs). Benissimo. Il video è realizzato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) e passa nelle televisioni col motto Ricordati di salvare l’Italia. Benissimo. Il video è accompagnato dalla celebre melodia di Bedřich Smetana che ha reso immortale il poema sinfonico La Moldava, e descrive il fluire del fiume attraverso il paesaggio boemo. La Moldava fa parte della grande composizione in sei poemi sinfonici (o parti) intitolata La mia Patria, e ha appunto una forte ispirazione patriottica. Solo che la patria in questione non è l’Italia. Ora, perché scegliere questo tema musicale, che ogni orecchio minimamente educato riporta alla Boemia e non all’Italia, per promuovere la difesa delle bellezze d’Italia? Uno spirito azzeccagarbugliesco potrebbe argomentare che la melodia di cui parliamo si è manifestata per la prima volta in Italia, nel XVI secolo, nella canzone Fuggi, Fuggi, Fuggi da questo cielo di Giuseppe Cenci (Giuseppino del Biado). Come ancor più massicciamente è avvenuto per il tema della Follia, siamo qui in presenza di una melodia pervasiva, che si diffonde ovunque e riemerge in ambiti musicali differenti. Non è una sorpresa ritrovarla nell’inno nazionale israeliano. E tuttavia è inevitabile concludere che la musica di Smetana identifica la Boemia, e non l’Italia, e nello spot del Fai ci sta come i cavoli a merenda. Perché l’hanno dunque scelta, vista l’immensa quantità di musiche e musicisti italiani degli ultimi cinque secoli da cui attingere? Temo che la risposta sia la solita, desolante: per pressapochismo, incompetenza, cialtroneria. Tre virtù che fanno disperare del futuro del Bel Paese. FAI, sì: fai confusione.
