Anche se tu non vuoi svuotarti
sarai svuotato, sarai calice infranto.
Anche se non vuoi restringerti, sarai ristretto.
Diventerai tu ombra di un’ombra,
luce pallida su foglie gocciolanti nel crepuscolo,
sogno di un insetto vagante tra le pietre,
muschio che nessuna aurora tinge.
È questo il canto delle Esperidi,
le navi sono partite nell’ora inattesa
e tu sulla punta estrema di scogli inesistenti
cerchi una vela, immagine che ti sigilli il cuore,
tardi, tardi ormai, anche per l’ultimo vino.