Sufficit

Sufficit

Sufficit, di Nino Vetri, Sellerio 2012. Delizioso libretto, di apparente semplicità. Il narrante ha una casa di campagna avita remota, da cui è irresistibilmente attratto, ove gode di una solitudine speciale, e di un rapporto molto sui generis col contadino Nino, controparte omonima vicina-lontana. Nulla di romantico nella natura intorno, quello che vi si respira è un senso di decrescita, un’assoluta non-azione. Il libretto si rivela molto più filosofico e problematico di quel che appare all’inizio della lettura, e la conclusione apre ad un vuoto che per molti lettori risulterà inatteso e inquietante.