Il sottotitolo di questa raccolta di saggi curata da Pierpaolo Antonello e Paul Gifford è Mimetic Theory and the Science of Evolutionary Origins (Michigan State University Press 2015). Il senso della raccolta si può evincere dai titoli dei saggi. Coevolution and Mimesis; Genes and Mimesis: Structural Patterns in Darwinism and Mimetic Theory; Maladaptation, Counterintuitiveness, and Symbolism: The Challenge of Mimetic Theory to Evolutionary Thinking; Convergence between Mimetic Theory and Imitation Research; The Deepest Principle of Life: Neurobiology and the Psychology of Desire; The Three Rs: Retaliation, Revenge, and (Especially) Redirected Aggression; Violent Origins: Mimetic Rivalry in Darwinian Evolution; Mechanisms of Internal Cohesion: Scapegoating and Parochial Altruism; A Mediatory Theory of Hominization; Animal Scapegoating at Çatalhöyük; Self-transcendence and Tangled Hyerarchies in Çatalhöyük; Rethinking the Neolithic Revolution: Symbolism and Sacrifice at Göbekli Tepe; Intrinsic or Situated Religiousness: A Girardian Solution; Homo religiosus in Mimetic Perspective: An Evolutionary Dialogue.
Il libro è denso e ricco. La cosa per me più interessante è rappresentata dalle considerazioni intorno ai clamorosi ritrovamenti di Göbekli Tepe, la località nel sud della Turchia in cui è emerso un vasto complesso monumentale sacro risalente al 9600-8.200 avanti Cristo, costruito da popolazioni che vivevano ancora di caccia-raccolta. Girard ha dovuto in extremis accettare la possibilità di abbandonare la sua idea di precedenza temporale del sacrificio umano sulla pratica rituale di caccia ai grossi animali, e di derivazione di questa da quello. Ho sempre pensato che Burkert su questo punto avesse ragione: la caccia è venuta prima.